Studio e Analisi resti umani

L'antropologo forense è indispensabile per lo studio e l'analisi dei resti umani. Il suo compito è quello di stabilire una diagnosi di specie, razza, sesso ed età, utile a fornire l'identità e le modalità della morte di vittime schelettrizzate.

Come avviene lo studio dei resti umani?

Per spiegare come avviene lo studio e l’analisi di resti umani, è bene dare una breve definizione di antropologia per poi spiegarne l’importanza in area forense.

L’antropologia è la scienza che studia l’evoluzione dell’umanità in tutte le sue diversità e il suo adattamento all’ambiente in cui vive.
Disciplina essenziale, permette inoltre, di dare risposte a quesiti giuridici per stabilire l’identità e le modalità di morte di vittime scheletrizzate.

ritrovamento ossa

L’antropologia Forense

A tal proposito si può parlare di “Antropologia forense” che consiste nell’applicazione dell’antropologia biologica e quindi dello studio dell’uomo e della sua struttura organica, all’analisi di resti umani scheletrizzati, gravemente compromessi dalla putrefazione, o comunque non identificabili, per rispondere alle esigenze e motivi giudiziari e umanitari.

Gli antropologi forensi partecipano al recupero dei resti umani e quindi, all’identificazione delle caratteristiche peculiari della persona a cui appartiene lo scheletro come la razza, il sesso, la statura e l’età, applicando le tecniche scientifiche standard dell’antropologia fisica.
Essi lavorano spesso in collaborazione con Anatomopatologi, Medici Legali, Investigatori e Criminologi forensi, al fine d’identificare la vittima, trovare nuovi elementi comprovanti la partecipazione di terzi, determinare l’epoca della morte anche attraverso l’ausilio di altre discipline forensi come ad esempio la Botanica Forense.

Specialista in antropologia forense

Dottor Fabrizio Pace

    Caso Elena Ceste

    Grazie alle competenze apprese e sviluppate in ambito forense, il dott. Pace si è trovato ad identificare un individuo noto alla cronaca nera nazionale che ha mosso la sensibilità di molteplici figure, da quelle professionali mediche e giuridiche, all’opinione pubblica ai comuni cittadini: il caso di Elena Ceste.
    In prima ed unica linea, ha saputo riconoscere come umani i resti della vittima ormai scheletrizzati, dichiarandone specie, razza e sesso già dal momento del ritrovamento.

    Caso Davide Barbieri

     A distanza di 11 anni, grazie alla tenacia di Laura, Mamma di Davide, e alla volontà della Procura della Repubblica Italiana, si è tornati a cercare Davide attraverso una copiosa battuta di ricerca all’interno dei boschi della città di Orvieto, il Dottor Pace insieme ad altri collaboratori, è riuscito a recuperare un frammento osseo della parte occipitale del cranio.

    Scopri di più sul caso di Davide Barbieri (Messaggero)

    ritrovamento ossa umane

    Specialista in antropologia forense

    Dottor Fabrizio Pace

    La figura dell’Antropologo Forense è sempre più richiesta per nuovi studi su crimini di guerra e di immigrazione clandestina.
    I settori in cui questa figura si rende indispensabile sono:

    • sulla scena del crimine durante i sopralluoghi, nel caso di ritrovamento di resti umani ossei, cadaveri carbonizzati, in stato di mummificazione, decomposizione avanzata, scheletri interrati;
    • quando vi è la necessità di ricostruire un profilo biologico del cadavere privo di nome (sesso, età, razza, stature, stato dentario, patologie, ricostruzione facciale, ecc.);
    • quando vi è l’esigenza di identificare la vittima mediante il confronto con la sovrapposizione cranio facciale, il confronto della morfologia ossea con immagini di radiografie della persona in vita;

    L’antropologo forense studia inoltre, lo stato di lesività rilevabile del tessuto osseo come: lesività contusiva da taglio, da colpo d’arma da fuoco e segni di strumenti da lavoro manuale, nel caso di depezzamenti.

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